È innegabile che oggigiorno sono molti i contribuenti che hanno pendenze con il fisco, dovute al mancato pagamento delle cartelle esattoriali, ed è per questo che oggi risponderemo a una domanda frequente: è possibile effettuare lo stralcio dei debiti Equitalia?
In questo articolo cercheremo di capire in generale cos’è il saldo e stralcio, cosa implica l’introduzione del saldo e stralcio delle cartelle Equitalia e cosa prescrive la normativa vigente al riguardo. Iniziamo subito.
Cos’è il saldo e stralcio?
Iniziamo subito con l’inquadrare in linea generale che cos’è il saldo e stralcio. Possiamo così definirlo:
Non vi sono dubbi sul fatto che tale possibilità comporta vantaggi per le parti in causa, dal momento che:
- Il debitore paga di fatto meno di quanto douto,
- Il creditore può recuperare parte del proprio credito, evitando spese processuali o relative ad azioni di recupero della cifra.
Generalmente la procedura per saldo e stralcio si può applicare a rapporti di credito ben precisi, ovvero:
- Mutui
- Conti correnti affidati
- Leasing
- Cessioni del quinto
- Carte revolving
E cosa succede per i debiti Equitalia? Vediamolo insieme.
Saldo e stralcio Equitalia
La Legge n. 145/2018 ha introdotto una misura provvisoria: lo stralcio dei debiti Equitalia, e quindi delle cartelle di pagamento; con la conseguente riduzione degli importi dovuti dai contribuenti che versano in grave e comprovata difficoltà economica.
Una misura, quindi, che consente ai contribuenti di pagare o il 16% o il 20% o il 35% del debito, in base all’ISEE, come segue:
- 16% fino a 8.500 euro
- 20% da 8.500,01 euro a 12.500 euro
- 35% da 12.500,01 euro a 20.000 euro.
Com’è possibile leggere sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, l’agevolazione si rivolge alle persone fisiche e ai debiti la cui riscossione è stata affidata a un agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. Nello specifico parliamo di carichi che derivano dal mancato versamento dovuto in autoliquidazione, sulla base delle dichiarazioni annuali, e di quello dei contributi previdenziali che gli iscritti alle casse professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps dovevano versare.
Per quanto riguarda i carichi che derivano direttamente dal mancato versamento dei contributi dovuti dagli iscritti alle casse previdenziali professionali, il saldo e stralcio si può applicare solo previa approvazione, con relativa delibera pubblicata sul sito ufficiale, di ogni Cassa. Approvazione che dev’essere comunicata all’Agente della riscossione a mezzo PEC.
Ricordiamo che:
Nello specifico:
- Chi ha un ISEE familiare che non va oltre i 20 mila euro, come accennato
- E nel caso in cui, al momento della presentazione della dichiarazione di adesione, è stata già presentata la procedura di liquidazione di cui all’art. 14-ter della legge del 27/1/2012, n. 3.
Ancora, è opportuno ricordare che lo stralcio dei debiti Equitalia, oltre a ridurre quanto dovuto, prevede anche l’azzeramento di sanzioni e interessi di mora.
Decreto ristori-quater
Il Decreto Legge n. 157/2020, conosciuto anche come “Decreto Ristori-quater”, è intervenuto sul saldo e stralcio, stabilendo
Fonti ufficiali dell’agenzia delle Entrate-Riscossione dicono che
Per i contribuenti che sono in regola con il pagamento delle rate 2019, il mancato, insufficiente o tardivo versamento di quelle in scadenza per l’anno 2020, non determina la perdita dei benefici della definizione agevolata se le stesse verranno integralmente corrisposte entro il 1° marzo 2021.
Il Decreto Ristori-quater, inoltre, rinvia anche il termine “ultimo” relativo al pagamento delle rate da corrispondere nell’anno 2020, per il quale non sono previsti i 5 giorni di tolleranza riferiti dall’articolo 3, comma 14-bis, del DL n. 119 del 2018.
Stralcio debiti Equitalia: esistono alternative?
Vi sono delle alternative allo stralcio dei debiti Equitalia? La legge, in questo ambito, ha dato al contribuente delle interessanti alternative per coloro che si trovano in difficoltà nel pagare. Qualche esempio pratico?
- Presentare ricorso per le cartelle che presentano vizi e illegittimità, cercando di ottenere quando è possibile l’annullamento delle cartelle esattoriali (Leggi anche: Prescrizione delle cartelle Equitalia).
- Ricorrere alla rateazione delle cartelle.
- Effettuare un pagamento parziale, riducendo di fatto il debito e i relativi interessi. Chiaramente l’importo da pagare cambia da caso a caso, ma così facendo è possibile evitare procedure quali: ipoteca o pignoramento di un immobile.
- Usufruire della cosiddetta “Legge Salva Suicidi“.
Di che si tratta? Vediamo in breve quest’ultimo punto. La legge n. 3/2012 salva suicidi prevede che i contribuenti, per i debiti contratti con Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex Equitalia) non connessi ad attività lavorative, possano richiedere al giudice il sanamento del debito in percentuale. In relazione ai singoli casi, è possibile ridurre il debito fino al 60%. Ovviamente, è necessario che la proposta venga firmata da un avvocato o da un commercialista e sottoposta a un giudice.
Leggi anche: Come non pagare Equitalia.