Pignoramento casa del garante

Pignoramento casa del garante

Riccardo Corradino
- Esperto debiti

Il pignoramento della casa del garante può essere avviato se il debitore principale non paga. È l’epilogo di casi in cui una banca o una finanziaria richiede delle cospicue garanzie reddituali e/o patrimoniali per concedere mutui o fidi.

In questo articolo, spiegheremo in dettaglio i vari aspetti di della procedura di pignoramento immobiliare ai danni del garante e le possibili clausole di garanzia.

Differenza fra fideiussione e contratto autonomo di garanzia

Prima di partire nel trattare in modo approfondito l’argomento dobbiamo avere ben presente le caratteristiche del contratto che impegna il garante nei confronti del soggetto che vanta un credito a favore del debitore principale. Vediamo, quindi, la differenza tra la fideiussione e i contratti autonomi di garanzia.

In linea generale, si può definire la fideiussione come un contratto attraverso il quale una persona, detta fideiussore, si obbliga a garantire l’adempimento di un’obbligazione altrui, detta obbligazione principale, nei confronti del creditore. L’art. 1936 del Codice Civile stabilisce che:

È fideiussore colui che, obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce l’adempimento di un’obbligazione altrui

In maniera diversa, con i contratti autonomi di garanzia troviamo il garante autonomo, che è una figura che si impegna a garantire il pagamento di una somma di denaro dovuta dal debitore, senza però assumersi l’obbligo di adempiere all’obbligazione principale. Ad esempio nel caso di un appalto per una fornitura, il garante non sarà tenuto a fornire i beni o servizi previsti, ma basterà la compensazione in denaro per il mancato rispetto del contratto.

A differenza del garante, il fideiussore risponde in solido con il debitore per l’adempimento dell’obbligazione principale. Questo significa che il creditore può rivolgersi indistintamente al debitore o al fideiussore per ottenere il pagamento dell’importo dovuto. Inoltre, il garante non può agire in giudizio contro il debitore per il recupero dell’importo pagato al creditore, mentre il fideiussore ha questa facoltà.

Tale aspetto è stato chiarito già da tempo anche dalla Corte di Cassazione:

 mentre il fideiussore è un “vicario” del debitore, l’obbligazione del garante autonomo si pone in via del tutto autonoma rispetto all’obbligo primario di prestazione, essendo qualitativamente diversa da quella garantita, perché non necessariamente sovrapponibile ad essa e non rivolta all’adempimento del debito principale, bensì ad indennizzare il creditore insoddisfatto mediante il tempestivo versamento di una somma di denaro predeterminata, sostitutiva della mancata o inesatta prestazione del debitore (Cass. n. 3947 del 2010).

Un altro aspetto importante da considerare riguarda le differenze tra le garanzie personali e quelle reali. Le garanzie personali, come la fideiussione e la garanzia autonoma, si basano sulla fiducia che il creditore ripone nel debitore, nel fideiussore o nel garante. Al contrario, le garanzie reali, come l’ipoteca o il pegno, si basano sull’iscrizione di un diritto reale di garanzia su un bene che viene vincolato all’estinzione del credito.

È importante sottolineare, infine, che il fideiussore e il garante autonomo possono essere soggetti a specifiche condizioni di solidarietà o di subfideiussione. Nel primo caso, il fideiussore o il garante rispondono solidalmente con altri soggetti per l’adempimento dell’obbligazione principale. Nel secondo caso, il fideiussore o il garante si impegna a garantire l’adempimento dell’obbligazione principale solo se il debitore non adempie.

In conclusione, la differenza fra fideiussore e garante autonomo è sostanziale e riguarda principalmente la natura dell’obbligazione che viene garantita e il grado di responsabilità che si assume il soggetto che presta la garanzia. Mentre il fideiussore risponde in solido con il debitore e può agire in giudizio contro di esso per il recupero dell’importo pagato al creditore, il garante si limita a garantire il pagamento di una somma di denaro dovuta dal debitore.

Quando un garante firma un contratto con cui si impegna a garantire un debito altrui deve essere in grado di valutare le singole clausole per capire se si trova dinanzi ad una fideiussione o ad altro contratto di garanzia di natura accessoria.

In ogni caso, sia il fideiussore che il garante autonomo hanno un ruolo fondamentale nel sistema delle garanzie personali, poiché consentono di aumentare la fiducia del creditore nel debitore e di agevolare il finanziamento di attività che hanno una certa rilevanza economica.

Tipi di fideiussione

Esistono svariate configurazioni per il contratto di fideiussione:

  • Fideiussione semplice: il garante si impegna a pagare il debito solo dopo che il creditore ha effettuato tutti i tentativi per recuperare il denaro dal debitore principale. In questo caso è sufficiente anche un sollecito formale inviato al debitore.
  • Fideiussione a prima richiesta: il garante si impegna a pagare il debito senza che il creditore debba dimostrare l’inadempimento del debitore principale. È una deroga alla tipologia principale e per tale motivo, molte volte, nel contratto fideiussorio, compare la dicitura “in deroga all’art. 1945 c.c.”.
  • Fideiussione con beneficio di discussione: il creditore può rivalersi sul garante fideiussore solo dopo avere inutilmente usufruito delle procedure esecutive nei confronti del debitore principale.
  • Fideiussione omnibus: il fideiussore garantisca per i debiti presenti e futuri del richiedente del mutuo, purché venga stabilito in anticipo un tetto massimo per la copertura del debito.
  • Fideiussione a saldo e stralcio: il garante si impegna a pagare solo una parte del debito, accordata tra le parti. In caso di scarsa solvibilità sia del debitore principale che del suo fideiussore, il creditore può preferire questa soluzione per avere la certezza di recuperare almeno parzialmente quanto gli è dovuto.

È importante sottolineare che il garante deve essere informato della tipologia di fideiussione che sta sottoscrivendo, in quanto ciascuna ha implicazioni diverse sulla sua posizione.

Cos’è il pignoramento della casa del garante

Siamo nell’ipotesi di una procedura esecutiva per l’espropriazione di un immobile del garante. È la procedura giudiziaria che consente al creditore di ottenere il pagamento del proprio credito attraverso la vendita forzata dell’immobile del garante, al posto del debitore principale risultato inadempiente per primo.

In sostanza, il garante diventa responsabile del pagamento di quanto avrebbe dovuto il debitore principale, e in caso di mancato adempimento dell’obbligazione, il creditore può chiedere il pignoramento della casa del garante per soddisfare il proprio credito.

Come funziona il pignoramento casa del garante

A seconda delle clausole del contratto di garanzia, se il debitore principale risulta inadempiente, in tutto o in parte, il creditore aggredisce il patrimonio del garante a partire dai beni mobili fino agli immobili. Uno di questi può essere anche la sua dimora abituale.

Il garante diventa quindi il debitore principale e deve affrontare le stesse conseguenze del debitore originale, inclusa la possibilità di subire il pignoramento della propria casa.

Questa situazione la vediamo soprattutto per le fideiussioni sui mutui per l’acquisto di appartamenti, aziende ecc…, che riguardano ingenti somme di denaro. Quando il debitore inizia a non pagare le rate, la banca richiede il saldo di tutto il residuo in breve tempo, costringendo anche il garante a far fronte a ciò con i propri immobili.

L’esecuzione forzata per aggredire la casa del garante può essere avviata solo se il creditore ha ottenuto un titolo esecutivo, ovvero una sentenza passata in giudicato o un decreto ingiuntivo. Inoltre, il creditore deve dimostrare di aver già tentato di ottenere il pagamento del proprio credito dal debitore principale, senza successo.

Una volta ottenuto il titolo esecutivo e verificati i requisiti di legge, il creditore può chiedere il pignoramento della casa del garante. A quest’ultimo verrà quindi notificato l’avvio del procedimento e potrà presentare eventuali opposizioni entro un termine stabilito dalla legge.

Se il garante non si oppone o la sua opposizione viene respinta, l’immobile verrà messo all’asta pubblica e venduto al miglior offerente. Il ricavato dalla aggiudicazione verrà utilizzato per soddisfare il credito del procedente, comprensivo delle spese dell’iter per il pignoramento.

Se il ricavato dell’asta supera l’importo del debito, il surplus viene restituito al debitore. Se invece il ricavato dell’asta non è sufficiente per coprire il debito e le spese del procedimento, il creditore può agire nei confronti del debitore principale per ottenere il pagamento del restante debito.

Conseguenze per il debitore e il garante

Il pignoramento della casa del garante ha conseguenze significative per colui che ha contratto il debito (debitore principale, esecutato) e colui che si è offerto a garanzia dell’estinzione di quel debito (garante).

Il debitore principale rimane sempre responsabile del pagamento del proprio debito, anche se la casa del garante viene pignorata e venduta. Inoltre, la vendita dell’immobile può avere un impatto negativo sulle condizioni di vita del garante e della sua famiglia.

Dall’altra parte, il garante è tenuto a sostituirsi al debitore principale per ripagare il debito contratto nel caso in cui quest’ultimo non sia in grado di farlo. Pertanto, se la casa del garante viene pignorata e venduta, il garante rischia di perdere la propria casa e di rimanere senza una dimora.

Come evitare il pignoramento della casa del garante

Per evitare che anche il garante subisca l’espropriazione del suo immobile, è cruciale che il debitore principale mantenga sempre in regola i propri pagamenti. In caso di difficoltà economiche, è molto importante agire con tempestività per cercare un accordo con il creditore per una nuova modalità di soddisfacimento del credito.

In alternativa, il garante può tentare di trovare un nuovo garante o un’altra forma di garanzia per il debitore principale, in modo da ridurre il rischio di pignoramento della propria casa.

Da rammentare che il pignoramento dell’immobile del fideiussore può essere effettuato solo dopo aver esaurito tutti gli altri mezzi per il recupero del credito, come ad esempio il pignoramento dello stipendio, del conto corrente o delle altre fonti di reddito del debitore principale.

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