Quando si hanno problemi con i debiti, è normale preoccuparsi di un eventuale pignoramento sulla seconda casa. Ma in quali casi si rischia di perdere la seconda casa?
Vi sono, infatti, alcuni casi in cui i debiti possono portare alla peggiore delle conseguenze, il pignoramento.
In questo articolo vedremo in quali casi si rischia il pignoramento sulla seconda casa, i limiti previsti dalla legge e le tempistiche.
Quando viene pignorata la seconda casa
La seconda casa è uno dei primi beni che vengono aggrediti in caso di debiti. Inoltre, poiché le prime case non possono essere pignorate in caso di debiti con il Fisco, saranno proprio le seconde case a venire pignorate quando si hanno debiti con Equitalia.
Sia i debiti con il Fisco che con privati può portare al pignoramento degli immobili di proprietà in cui non si è residente.
Nel caso di debiti con il Fisco, l’Agenzia delle Entrate deve seguire un iter preciso prima di poter pignorare l’immobile.
Prima di tutto l’Agenzia delle Entrate dovrà notificare un avviso di accertamento che contiene l’avvertimento che se il debitore non procede al pagamento entro 60 giorni dalla notifica verranno avviate le procedure esecutive che porteranno al pignoramento.
L’Agenzia delle Entrate iscrive, quindi, l’ipoteca sull’immobile. Superati i sei mesi dall’iscrizione dell’ipoteca, se il debitore non ha provveduto al pagamento del debito, la casa viene pignorata.
La seconda casa può essere pignorata anche nel caso di debiti con privati. Infatti, nel caso in cui il pignoramento di beni mobili non raggiungono l’ammontare del debito, si può procedere con il pignoramento degli altri immobili e delle seconde case e delle prime.
Le soglie per il pignoramento della seconda casa
Il pignoramento della seconda casa non è così immediato per come si crede. Infatti, è necessario che si verifichino alcune condizioni ben precise. Tra queste condizioni, vi sono anche delle soglie minime relative ai debiti da pagare.
Il debito nei confronti del fisco deve essere superiore ai 120.000 euro. Inoltre, il valore degli immobili di proprietà del debitore deve essere superiore ai 120.000 euro.
Nel caso in cui il debito sia superiore ai 20.000 euro, gli immobili possono essere ipotecati, ma non subire il pignoramento. Invece, in caso di debiti inferiori ai 20.000 euro, gli immobili sono al sicuro.
Questi limiti, tuttavia, non valgono in caso di debiti con privati.
Pignoramento seconda casa cointestata
Il pignoramento della seconda casa vale anche nel caso in cui questa sia cointestata, ossia intestata a più di una persona.
Tuttavia, nel caso di debiti con Equitalia, il pignoramento della seconda casa cointestata si limiterà alla quota di appartenenza del debitore.
Quindi, nonostante uno dei proprietari non abbia debiti con Equitalia, la casa può essere presa come bene dell’individuo in debito per espropriarla e venderla all’asta.
Per tale motivo è molto comune, in questi casi, valutare con un giudice la possibilità di effettuare un frazionamento dell’immobile. Questo consiste nella divisione di un’unità immobiliare in due o più unità distinte.
In alternativa, il comproprietario può riscattare la parte del debitore in modo che questo possa pagare parte del debito.