L’incubo di chi è senza soldi e pieno di debiti è subire il pignoramento della prima casa. Di conseguenza, la domanda numero 1 delle famiglie è: “il pignoramento prima casa con minorenni è possibile?” La risposta è sì, però con alcune attenzioni.
In questo articolo stiamo per illustrare i risvolti pratici della procedura di espropriazione immobiliare per pagare i debiti accumulati, e le attenzioni attivabili in presenza di minori e disabili.
Come avviene il pignoramento della prima casa
Il primo passo per capire quali azioni intraprendere è conoscere l’iter legale. Infatti, alla base di tutto c’è il pignoramento immobiliare, ovverosia la procedura esecutiva che consente al creditore di espropriare e vendere all’asta una o più proprietà immobiliari del debitore per soddisfare il proprio credito.
Come si può facilmente intuire, questo è uno strumento di tutela che viene attivato soprattutto quando ci sono in gioco debiti considerevoli, come il mutuo non pagato alla banca o il finanziamento non pagato alle società erogatrici di prestiti al consumo.
Per la legge italiana non esistono soglie minime o massime che impediscano di azionare il pignoramento. In pratica, anche un debito di 5000 euro potrebbe portare alla perdita della casa.
Tuttavia, fanno eccezione i debiti tributari riscossi dall’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia) nel caso di espropriazione dell’unica casa di proprietà del debitore esecutato.
Sintetizzando, i possibili scenari sono:
- Debiti tra privati: niente impedisce al creditore di ottenere il pagamento delle somme a lui dovute tramite il ricorso al pignoramento della prima casa, anche se l’immobile aggredito è l’unica proprietà immobiliare del debitore. Il fatto che vi risieda non costituisce un impedimento;
- Debiti con il fisco: quando il creditore è l’Erario a seguito di tributi e sanzioni amministrative non pagate, l’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia) può pignorare la prima casa a condizioni molto più restrittive (solo per somme tra i 20.000 e i 120.000 euro, purché sia la casa di residenza ecc…).
Nonostante le eccezioni esistenti, vedersi sottrarre la propria dimora è una misura estrema. Le conseguenze economiche ed emotive per il debitore e per la sua famiglia sono devastanti, soprattutto se nella casa pignorata vivono dei figli minorenni o disabili.
Ora vediamo come la presenza di soggetti fragili influenza lo svolgimento di questa procedura esecutiva.
La prima casa con minorenni è pignorabile?
La prima domanda delle famiglie molto indebitate è se sia possibile o meno pignorare la prima casa se al suo interno vivono dei bambini o degli adolescenti. La risposta è sì.
Questo significa che i creditori privati (come la banca, il condominio, il locatore, un fornitore, ecc.) possono pignorare la prima casa del debitore, anche se si tratta dell’unica abitazione e se vi sono dei minori al suo interno. Lo stesso vale per l’Agente della Riscossione, che ha il compito di riscuotere le somme a debito del contribuente tramite le cartelle esattoriali.
Infatti, il pignoramento della (ex) casa coniugale non può essere effettuato dal creditore del coniuge non affidatario fino a quando i figli non abbiano raggiunto la maggiore età o l’indipendenza economica, purché l’assegnazione della casa sia stata fatta prima della registrazione dell’ipoteca sull’immobile.
Come avviene il pignoramento della casa
Il pignoramento immobiliare si svolge secondo le seguenti fasi:
- Notifica dell’atto di precetto
il creditore che ha ottenuto un titolo esecutivo intima al debitore di pagare la somma dovuta, altrimenti avrà inizio l’esecuzione forzata;
- Notifica dell’atto di pignoramento
trascorsi invano i termini, il creditore notifica al debitore l’atto di pignoramento in cui si identifica il bene che vuole espropriare. L’atto viene poi trascritto presso la Conservatoria dei registri immobiliari e depositato nella cancelleria del tribunale. A questo punto, ha inizio ufficialmente la procedura del pignoramento che consiste nel porre un vincolo giuridico sull’immobile a garanzia del creditore;
- Stima dell’immobile
- Vendita all’asta
il giudice dell’esecuzione fissa la data dell’asta e ne ordina la pubblicità;
- Aggiudicazione
l’immobile viene aggiudicato al miglior offerente. Il giudice emette poi un decreto traslativo che trasferisce la proprietà dell’immobile all’acquirente.
Questi sono i passi della giustizia in estrema sintesi. Per conoscere ogni dettaglio del processo, invitiamo a leggere con grande attenzione l’articolo dedicato al pignoramento immobiliare.
Come si svolge la liberazione dell’immobile con minorenni e disabili
Una volta aggiudicato l’immobile all’asta, l’acquirente ha diritto di entrare in possesso dello stesso. Per farlo, deve chiedere al giudice l’emissione di un ordine di liberazione dell’immobile che intima al debitore di lasciare l’abitazione entro 30 giorni dalla notifica.
Se il debitore non rispetta l’ordine entro tale termine, l’acquirente può chiedere al giudice l’autorizzazione a sgomberare con il supporto della forza pubblica.
La proroga è concessa solo se ricorrono gravi motivi e se il debitore dimostra di aver cercato invano una soluzione abitativa alternativa. A maggior ragione se la procedura esecutiva riguarda il pignoramento della prima casa in cui risiedono dei minori e dei disabili.
Inoltre, in alcuni casi specifici previsti dalla legge (come l’esistenza di un contratto di locazione anteriore al pignoramento o l’assegnazione della casa coniugale al coniuge affidatario dei figli minori), il rilascio dell’immobile può essere sospeso o differito fino alla scadenza del contratto o alla maggiore età dei figli.
Come difendersi dal pignoramento prima casa con minori e disabili
Il debitore che subisce il pignoramento immobiliare non è privo di difese. Infatti, può sollevare delle opposizioni o delle eccezioni contro la procedura esecutiva o contro il rilascio dell’immobile. Alcuni esempi sono:
- Opposizione agli atti esecutivi: si tratta di un mezzo di difesa che consente al debitore di contestare la regolarità formale degli atti del procedimento;
- Opposizione all’espropriazione: opzione di difesa che consente al debitore di contestare il valore attribuito all’immobile dal perito o le modalità della vendita;
- Opposizione al rilascio: si tratta di un mezzo di difesa nelle mani del debitore per contestare l’ordine di liberazione della prima casa o per chiedere una proroga del termine per lo sgombero;
- Eccezione d’incompetenza: strumento per contestare la competenza territoriale del tribunale che ha emesso gli atti della procedura esecutiva.
Sono solo alcuni dei complessi aspetti legali da gestire, per i quali è fondamentale scegliere il migliore avvocato per le pratiche Equitalia e non solo.