Quando si contraggono dei debiti che non si riesce a ripagare, la casa è una delle proprietà pignorabili dal creditore, ma ci sono eccezioni al pignoramento della casa con un disabile?
In questo articolo di approfondimento andremo ad analizzare in quali casi il creditore può procedere con il pignoramento della casa con un disabile e quali sono, invece, i limiti del pignoramento immobiliare in questa fattispecie.
Pignoramento della casa con disabile: è possibile?
L’ordinamento italiano pone dei limiti al pignoramento delle proprietà e dei beni appartenenti ad un disabile. Infatti, per tutelare la persona invalida non è possibile pignorare quei crediti provenienti da sussidi di sostentamento come non è pignorabile in alcun caso la pensione di accompagnamento riconosciuta alle persone a cui è stata riconosciuta un’invalidità del 100%.
Discorso diverso vale per la pensione di inabilità che, al pari delle classiche pensioni, è pignorabile entro il limite di un quinto.
Ma uno dei beni maggiormente aggrediti dai creditori è proprio la casa. In questo caso l’ordinamento sancisce che il pignoramento della casa con un disabile è legittimo, ma entro alcuni limiti, e lo stesso vale nel caso in cui il debito sia intestato ad una persona con disabilità.
In più, la Legge stabilisce anche che il giudice può anche disporre lo sgombero dell’immobile durante l’iter di esecuzione forzata, proprio come per qualsiasi immobile pignorato.
Ma vediamo in quali casi la casa con un disabile è impignorabile.
I limiti del pignoramento della casa con disabile
Il primo limite da tenere presente è legato al creditore. Infatti, come per qualsiasi altro debitore, la prima casa non è pignorabile se il debito è con l’Agenzia delle Entrate, ossia con l’ex Equitalia.
Di conseguenza, se si hanno debiti con il fisco, è vietato il pignoramento dell’immobile nei seguenti casi:
- È l’unico immobile di proprietà del debitore;
- Non è un immobile di lusso;
- Non è stato accatastato in A-8 o A-9;
- L’immobile è adibito ad abitazione civile dove il debitore ha registrato la sua residenza.
Nel caso di altri creditori, invece, l’immobile può essere pignorato. Infatti, la prima casa è pignorabile per i debiti di natura privata. Ad esempio, per i debiti contratti con banche o finanziarie l’ordinamento non prevede limiti o tutele per i debitori. Tuttavia, il giudice in alcuni casi potrebbe concedere una proroga e chiedere l’intervento dei servizi sociali, pur procedendo con l’iter di pignoramento.
Requisiti per pignorare l’immobile
Il creditore può aggredire l’immobile del debitore solamente se vengono rispettati i seguenti requisiti:
- Il valore di tutti i beni immobili totali intestati al debitore deve superare i 120 mila euro
- Devono essere passati almeno sei mesi dall’iscrizione ipotecaria
- Il debito deve superare i 20.000 euro
- Nei 30 giorni precedenti all’iscrizione ipotecaria deve essere notificato al debitore un preavviso di ipoteca a cui quest’ultimo può opporsi
- Il credito vantato deve superare 120 mila euro
- L’agente di riscossione deve iscrivere l’ipoteca sul bene
Le tempistiche previste per l’intera procedura variano in base a diversi fattori, e può andare da un minimo di sette mesi dall’atto di pignoramento alla vendita dell’immobile ma può persino superare i 15 anni.