Compensazione dei debiti Equitalia

Compensazione dei debiti Equitalia

Liliana Serio
Esperta problemi debitori

Che cosa sono le compensazioni Equitalia? Chi può usufruire della compensazione delle cartelle esattoriali? E soprattutto quali crediti della Pubblica Amministrazione ed erariali si possono compensare? Le domande relative alla compensazione delle cartelle Equitalia sono indubbiamente molte. Oggi cercheremo di rispondervi nella maniera più esaustiva possibile.

Iniziamo subito con una precisazione. Quando si parla di compensazioni delle cartelle Equitalia, ci si riferisce ad oggi alle cartelle di pagamento dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione che, come risaputo, dal 2017 è subentrata al gruppo per la riscossione.

Compensazioni Equitalia: cosa sono?

La compensazione dei debiti Equitalia è un meccanismo previsto in materia fiscale, che si parli di pagamento delle imposte piuttosto che di cartelle esattoriali. La compensazione prevede che un contribuente, creditore dello Stato, può usufruire di uno sconto sulla cifra dovuta all’erario.

Due i diretti vantaggi delle compensazioni Equitalia per i contribuenti:

  • Ottenere subito i rimborsi che gli spettano
  • Liberarsi dei debiti senza per questo dover togliere liquidità al bilancio familiare.

Quando parliamo di compensazione Equitalia è necessario iniziare parlando del decreto legge n. 78/2010 (e del successivo decreto attuativo MEF del 10 febbraio 2011). Il decreto prescrive che un cittadino può pagare, parzialmente o in toto, le cifre riportate all’interno della cartella di pagamento relative:

  • Alle imposte erariali (come ad esempio: Irpef, Ires, Iva)
  • E i conseguenti oneri accessori (compresi aggio e spese dovute all’Agenzia)

compensandole con i crediti relativi alle imposte erariali. Andando oltre, è possibile dire che la compensazione Equitalia, oltre ai crediti di imposta, interessa anche i crediti con la Pubblica Amministrazione (PA). In linea generale, allora, possiamo dire, riguardo alla compensazione delle cartelle esattoriali, che

Un contribuente può pagare una cartella usufruendo del credito vantato nei confronti dello Stato, in relazione a imposte che sono state pagate in eccesso, o della Pubblica Amministrazione, in relazione ai crediti commerciali.

Come funziona la compensazione delle cartelle?

Entriamo nel vivo del nostro argomento e cerchiamo di capire come funzionano le compensazioni delle cartelle Equitalia. Per prima cosa è opportuno sapere che la compensazione avviene tramite Modello F24, che di fatto è usato da tutti i contribuenti, siano essi titolari o meno di partita Iva, per il versamento di tributi, contributi e premi.

La compensazione Equitalia può essere di due tipi:

  1. Verticale, quando si usa il credito per compensare un debito relativo alla medesima imposta (ad esempio Iva con Iva).
  2. Orizzontale, quando il credito viene usato in compensazione per un debito relativo a imposte diverse. Questo tipo di compensazione, introdotto dall’art. 17 del D.Lgs 241/1997, consente quindi di compensare debiti e crediti anche in riferimento a enti diversi, come ad esempio: INPS e INAIL, piuttosto che Agenzia delle Entrate. In questo caso specifico, il contribuente è chiamato a presentare il Modello F24 anche se risultante a zero.

Le regole introdotte dal 1° gennaio 2020, in base al D.L. N 124/2019, per la compensazione con modello F24 stabiliscono obbligatoriamente l’invio del Modello F24 per via telematica, utilizzando i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate (Entratel/Fisconline), al di là dell’ammontare compensato. E questo vale per:

  • Privati
  • Sostituti di imposta
  • Titolari di partita IVA.

Presentazione telematica del Modello F24

Come accennato, per usufruire della compensazione Equitalia è possibile presentare il Modello F24 utilizzando i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Nel caso si usino i crediti in compensazione.

Nello specifico, come si legge sul sito dell’Agenzia:

ai sensi dell’articolo 37, comma 49-bis, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, come modificato dall’articolo 3, comma 2, del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, coloro che intendono utilizzare in compensazione il credito IVA, i crediti relativi alle imposte sui redditi e alle relative addizionali, alle imposte sostitutive delle imposte sul reddito, all’IRAP, i crediti maturati in qualità di sostituto d’imposta e i crediti d’imposta da indicare nel quadro RU della dichiarazione dei redditi, sono tenuti a presentare il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate.

Per maggiori informazioni sulla modalità di presentazione dei Modelli F24 contenenti crediti d’imposta utilizzati in compensazione, leggi: RISOLUZIONE N. 110/E

La presentazione avviene come segue:

  • F24 senza compensazioni: Il modello F24 va presentato tramite Entratel/Fisconline remote/Home Banking
  • Compensazione con saldo a zero: La presentazione avviene tramite Entratel/Fisconline, F24 Web o F24 Online. Altrimenti è possibile rivolgersi a un intermediario autorizzato.
  • Compensazione con saldo positivo: Solo con presentazione a mezzo Entratel/Fisconline.

In generale, quindi, è possibile dire che la compensazione Equitalia si può pagare:

  1. In prima persona, utilizzando Fisconline
  2. Tramite intermediario autorizzato (commercialista, CAF etc.) che può inoltrare il Modello F24 usando i canali Entratel riservati ai professionisti del settore.

Anche i soggetti che sono titolari di partita IVA sono chiamati a pagare il Modulo F24 on-line, usufruendo dei canali tematici dell’Agenzia delle Entrate. Le modalità sono semplici. Basta l’abilitazione con PIN di Fisconline oppure usufruire di Entratel rivolgendosi a un intermediario abilitato.

Visto di conformità

Che cos’è il visto di conformità? Che cosa c’entra con con la compensazione delle cartelle esattoriali? Possiamo così definirlo:

Il visto di conformità, conosciuto anche come “visto leggero”, è stato introdotto dal decreto legislativo n. 241 del 9 luglio 1997. di fatto, è un’attività di controllo volta a verificare la corretta applicazione delle norme tributarie.

La sua apposizione da parte di un professionista attesta che i dati riportati all’interno delle dichiarazioni coincidono con i documenti, le scritture contabili e quanto disposto dal fisco in relazione agli oneri deducibili e detraibili, oltre a ritenute, crediti d’imposta, etc.

Ancora. Il visto di conformità è uno strumento a disposizione dell’Agenzia delle Entrate che le consente di

  • Selezionare i controlli da effettuare
  • Contrastare il dilagare di compensazioni relative a crediti inesistenti
  • Semplificare le procedure relative ai rimborsi IVA.

Quando il visto di conformità è obbligatorio? Nei seguenti casi:

  • Presentazione del Modello 730
  • Compensazione orizzontale dei crediti IVA al di spora dei 5.000 euro
  • Compensazione dei crediti relativi alle imposte sui redditi, addizionali, ritenute alla fonte, imposte sostitutive IRAP per cifre che superano i 5.000 euro
  • Rimborso del credito IVA trimestrale superiore a 30.000 euro.

Riassumendo, è possibile dire che il visto di conformità è necessario per crediti superiori ai 5.000 euro. Nel caso specifico, quindi, per la compensazione deve essere fornita preventivamente la dichiarazione con visto. Allo stesso modo, il visto di conformità non è indispensabile per crediti inferiori ai 5.000 euro. E in tal caso, la compensazione è libera.

Per consultare il Memorandum ad uso dei professionisti del visto di conformità, clicca qui.

Sanzioni per le compensazioni Equitalia

Vediamo adesso quali sono le sanzioni, per coloro che violano le regole in relazione alle compensazioni delle cartelle Equitalia. E nello specifico le violazioni riguardano:

  1. Compensazione di un credito superiore ai 5.000 euro priva di visto di conformità
  2. Apposizione del visto effettuate da un professionista non abilitato.

Quali sono le sanzioni presviste dalla legge?

  • Recupero del credito
  • Sanzione del 30%

Infine, è opportuno sottolineare che per le compensazioni indebite, decade la possibilità di compensare con ulteriori crediti.

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